Quanto ci ha fatto sognare “Sex and the city” con Carrie Bradshaw che ci raccontava il lifestyle, le relazioni e il sesso a New York? Non c’è donna sulla faccia della terra che non ha amato quella serie TV e attraverso lei la città di New York, carismatica e unica, siamo tutte d’accordo?! Per questo ho chiesto ad Angie Valentino, MUA Italiana espatriata a NY, di stare un po’ con noi qui nel blog e raccontarci cosa succede di nuovo a NY e le diversità tra l’Italia e l’America, o meglio tra le “Milanesi” e le “Newyorkers”, in fatto di stile e beauty, dato che lei ha vissuto e lavorato in entrambe queste città. Saranno 6 gli appuntamenti della nostra rubrica “Sex and the beauty“, chiamata così per ispirarci al glamour e la schiettezza di quello originale! Buona lettura…

Milano- New York : hai lavorato come Make-up Artist in entrambe le città, qual è la principale differenza per chi fa un lavoro nel campo della bellezza e dello stile?

Prima di tutto è il riconoscimento della professione del make-up artist. Dopo 10 anni di esperienza in questo ambito posso proprio dirlo! Qui non è un hobby ma un lavoro riconosciuto e apprezzato. In Italia invece è sottovalutato. Il trucco spesso è associato ad un semplice atto quotidiano alla portata di tutti, ma in realtà può rivelarsi tutt’altro che frivolo. Non dimentichiamo che gli antichi Egizi usavano il make-up per attestare un determinato status sociale!
Credo che, come la pittura, il make-up sia un’arte a tutti gli effetti se realizzata e insegnata in modo professionale. A New York ancora prima di spiegarti un progetto ti chiedono quanto è il tuo cachet e spesso pagano in anticipo, cosa che in Italia non succede. Un altro aspetto piacevole di fare questo lavoro a NY è che il make-up artist è una figura importante tanto quando lo stylist e il fotografo in un team work sul set di uno shooting ad esempio, ha lo stesso potere decisionale e creativo, non è un mero esecutore come invece succede in un contesto Italiano. Infine qui non importa l’età, se sei un bravo hairstylist, o stylist o truccatore, puoi arrivare in alto velocemente. A New York per chi ha fame di arrivare c’è pane per i propri denti!

Come ci si muove a New York per essere ingaggiati da potenziali clienti privati, aziende o eventi?

New York è il centro del mondo, non è solo una leggenda! E’ la capitale incontrastata del networking e credetemi si hanno possibilità ogni giorno, tutto è possibile nella grande mela. Sono vari i modi per essere ingaggiati: il primo è proporsi alle agenzie che arruolano “artisti” (perché così vengono definiti qui!) della bellezza e della moda; il secondo è usare molto i social network, in primis Instagram, per avere maggiore visibilità; il terzo, last but not least, è frequentare eventi di ogni genere, dall’arte ai brunch, per conoscere persone e crearsi opportunità.

E’ un valore aggiunto per te essere un’italiana a new York? Cosa apprezzano gli Americani in un professionista del beauty Italiano?

Oh…the italians!” questa è l’espressione che sento di più in America e nella città di New York. Sono orgogliosa di essere un’Italiana a NY e voglio difendere le nostre peculiarità nazionali! Qui la storia è che noi siamo quelli “strani” perché siamo felici con un espresso e una brioche e il break per la pausa pranzo, o la “siesta” come la chiamano loro, è per noi sacra, loro invece sono i lavoratori incalliti abituati a ingurgitare un panino davanti al computer. I ritmi di NY sono allucinanti e in effetti mentre si lavora il tempo per una pausa come si deve non c’è! Vi dico questo perché è proprio per le nostre abitudini e il nostro savoir vivre che siamo apprezzati qui! E oltre a questo i nostri modi e il nostro gusto. I clienti mi dicono “Sei Italiana? Wow…allora sei cool, mi fido ciecamente del tuo gusto” e mi danno carta bianca! Ovviamente ci sono anche clienti super-esigenti e sofisticate qui, sono proprio loro che mi stimolano di più. Infine piace la mia ironia, il mio accento (lo chiamano “musica”!), il gesticolare quando parlo e il mio stile.

 

Quanto è importante per un professionista specializzato in uno specifico lavoro saper fare delle consulenze di immagine complete e quindi saper consigliare anche hairstyling e look?

Look maker è “fare immagine”, più elegantemente possiamo definirlo “curare l’immagine”. Una look maker cura l’immagine di una persona nel dettaglio, dall’acconciatura al make-up all’outfit. La differenza non la fa solo l’eccellente professionalità ma anche la sensibilità, l’esperienza, il talento e la passione. Ho una passione innata per quello che faccio e definisco le mie clienti “le mie ragazze”, qualunque sia l’età, delle bellissime tele da dipingere. Anche essendo specializzata in make-up la cliente ti vede come una figura professionale completa che cura il suo stile e quindi acquisisce più fiducia in te. Non basta il make-up, quando si fida e si mette nelle tue mani vuole anche tutto il resto! Credo sia molto importante per un make-up artist ragionare in termini di “look maker”, poi io sono anche scenografa e costumista avendo studiato all’Accademia di Brera a Milano, quindi le mie clienti si aspettano il massimo della creatività da me!

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Quanto differiscono i compensi per il tuo lavoro a New York rispetto a Milano?

Generalmente negli Stati Uniti e nella città di new York i pagamenti vengono effettuati in anticipo o a fine giornata lavorativa. Tre mesi di attesa per essere pagati come in Italia non esistono! New York è una città molto cara e nessuno può permettersi di attendere il dovuto. Qui un make-up artist vale almeno cinque volte un truccatore italiano in termini monetari. Se a Milano un MUA prende in media 250 Euro per una giornata di lavoro a NY si può arrivare anche a 1.500 Dollari. Anche solo un’ora del nostro lavoro qui ha un valore molto alto. Per i Newyorkers le attese non devono esistere, il tempo è denaro!

Un pro e un contro di essere un professionista in questo settore a Milano e New York…

Per quanto riguarda NY sinceramente non ho contro ma solo pro, proprio per via del fatto che il nostro lavoro è una figura professionale riconosciuta. C’è tanta competizione certo, ma non è un male! Per quanto riguarda Milano invece, pur essendo una fantastica città, non ho pro da elencare ahimè. C’è più improvvisazione, non rispetto e riconoscimento della professione, che hanno portato ad un peggioramento del mercato di questo settore ed uno svilimento di chi ci lavora con professionalità.

Volete conoscere Angela? Ecco il suo video di presentazione da una speciale (e nuovissima) location a New York…