Il matrimonio è quell’evento in cui l’errore di stile si nota immediatamente ed è motivo di gossip fino al…matrimonio successivo! E poi stressa, indipendentemente dall’essere la sposa, qualunque “personaggio” voi stiate interpretando (perché il matrimonio pare il set di un film!), il dilemma è sempre lo stesso: cosa indosso? come mi acconcio? come mi trucco? che accessori scelgo? sarò appropriata/o?
Il matrimonio è una una vetrina di stile per la coppia e le rispettive famiglie, e non solo per quanto riguarda il look.
Da Maggio a Settembre si è nel clou della stagione dei matrimoni e ricevo qui sul blog moltissime domande da persone che saranno protagoniste o ospiti di un matrimonio, forte segnale che i dubbi sono tanti e la preoccupazione di non fare bella figura c’è! Spero di darvi dei suggerimenti utili per essere impeccabili e sentirvi a vostro agio in questa situazione, considerando che prendiamo ad esempio un matrimonio religioso in chiesa.

 

La coppia 

Tutto ha origine da loro. Peccato che i futuri marito e moglie non devono sapere come sono vestiti prima del fatidico giorno e quindi si rischiano coppie (stilisticamente parlando) già “scoppiate”! Lei con uno stile e lui con un’altro…e va beh conta l’amore, poi quando ti riguardi in foto ti sale l’amaro in bocca però. Il bridal stylist, quella figura specializzata nella creazione dei look da matrimonio, è colui o colei che vede la coppia come un tutt’uno e studia il look prima individualmente e poi insieme, perché sia armonico. Gli abiti da sposa e da sposo hanno stili, forme e regole ben precise che è bene conoscere. Ad “A”, a sirena, a colonna, flapper, da principessa, taglio diagonale, tulipano, “trumpet”, a impero o corto: ogni fisicità può portarne bene uno piuttosto che un’altro. E ancora per lui classico, Tight, mezzo Tight, Frac (perché lo Smoking anche se oggi viene utilizzato come abito da sposo, il galateo lo sconsiglia, in quanto abito da sera e non da cerimonia).

 

 

La sposa, la regina della festa

E’ lei la protagonista indiscussa, e tutti gli occhi sono puntati appena il piede fa capolino dall’auto davanti alla chiesa. E’ morbosa la curiosità di vedere che abito indossa, che acconciatura porta, i gioielli, il make-up, una TAC è meno impietosa. Indossi un abito in stile boho con un’acconciatura a boccoli e un rossetto rosso? Orrore! 3 stili diversi in un’unica (sventurata) sposa. Come si fa quindi a sembrare un dea e non una strega?! E’ necessario consapevolizzare le proprie caratteristiche fisiche, a partire dai propri colori naturali e dalle linee e volumi e poi rispondere con un colore (le sfumature di bianco sono tantissime) e forma di abito armonici; una volta scelto l’abito si studia la geometria del viso e come valorizzarlo con l’acconciatura e il make-up, e infine si completa il look con la scelta degli accessori e gioielli perfetti e del bouquet, che è un elemento estetico proprio come l’abito o il trucco e va scelto in base alla silhouette. Perché tutti questi elementi funzionino tra loro ci deve essere un’unica regia dietro alla creazione del look e un obiettivo preciso da ottenere, perché “mah, vediamo cosa mi consiglia il parrucchiere” non è un buon inizio.

 

 

Testimoni e genitori

I testimoni, come del resto i genitori della coppia, sono degli invitati un po’ speciali, spesso di fianco agli sposi, anche loro sottoposti ai raggi X degli invitati. La diatriba è il grado di formalità che deve avere il look e i colori da utilizzare. Perché trovarsi intabarrate come la regina di Inghilterra con il fascinator di piume e perle di fianco a tua figlia “bucolica” nella sua semplicità non è il massimo. Ed ecco che ripeschiamo dal cappello la consulenza bridal professionale: la bridal stylist informandovi sullo stile della coppia e anche del mood del matrimonio, vi darà indicazioni sull’outfit più adatto. I tagli degli abiti, i tessuti, i colori e gli accessori comunicano diversi gradi di formalità e stili: è bene avere le idee chiare su dove andare a parare per non sentirsi come dei pesci fuor d’acqua quando è ormai troppo tardi per porre rimedio.

 

Le damigelle

Quando ci sono solitamente sono un gruppetto assortito di corporature, visi e stili diversi. Non devono indossare per forza lo stesso identico abito che anzi, fa un po’ American Wedding di provincia, ma devono sicuramente essere coordinate. Uno styling corretto delle damigelle prevede colori e stile dell’abito in linea con quelli della coppia, e acconciatura e trucco tassativamente sobri. Del resto le damigelle sono come le patate al forno vicino al pollo: un contorno.

 

Gli invitati

Una certa informalità ha preso il sopravvento in molte situazioni e ambiti, ma la domanda che dovete farvi quando vi vestite per partecipare ad un matrimonio è: “ma io la vorrei una persona vestita così al mio matrimonio?!”. Per la serie non facciamo agli altri quello che non vorremmo fosse fatto a noi. I colori vanno scelti in base al momento della giornata in cui avviene l’evento e in base alla stagione, con l’unica e semplice regola che sembrare dei semafori lampeggianti non è elegante, così come osare e stravaganze stilistiche. La mattina vuole colori delicati e chiari, il pomeriggio un pochino più vivaci, la sera più scuri ed eleganti. Scollature profonde, schiene nude, zeppe, fantasie da grembiule, make-up cinematografici, cascate di boccoli, con maniacale moderazione, per non dire MAI. Se c’è un posto dove non volete attirare l’attenzione con il vostro look è proprio ad un matrimonio!

 

Il tema del matrimonio

Bene dare indicazioni sulla tipologia di location, che detta un po’ il mood del matrimonio e di conseguenza lo stile di chi partecipa, ma questa storia del tema del matrimonio ci sta sfuggendo di mano. Non è un party di carnevale, quest’anno western l’anno prossimo Flintstones. E poi, costringere gli invitati a studiare dei look a tema acquistando appositamente capi e accessori per l’occasione lo trovo di cattivo gusto. Tenete presente una cosa: per la maggior parte degli invitati partecipare al vostro matrimonio è una scocciatura, meglio non complicargli ulteriormente la vita. Carino invece, e sicuramente più accettabile, chiedere un preciso tocco di colore nell’outfit o altro piccolo e semplice vezzo, che non richiede troppo sforzo.

 

Il galateo dello stile al matrimonio

Non se ne tiene più molto conto, ma una rinfrescata non fa mai male. Io leggo e rileggo quello di Barbara Ronchi della Rocca, “Si fa non si fa”.

La sposa: Scarpa chiusa e no al plateau alto; no a smalto e rossetto rossi; no agli occhiali da vista, ai gioielli a parte un punto luce, alla borsetta e all’abbronzatura selvaggia; il capello raccolto è sempre più elegante; i tatuaggi è bene coprirli e i piercing camuffarli; i glitter vari rigorosamente banditi; le calze nude sono consigliate.
Lo sposo: Colore dell’abito più formale il grigio scuro, meno formali ma comunque corretti il blu scuro e il gessato; non vorremmo vedere mai, e ribadisco MAI, uno sposo nei colori dell’arcobaleno che esulano da questi appena elencati; no allo smoking perché è considerato un abito da sera e non da cerimonia, e no al doppio petto; il taglio della cravatta, a fine pranzo o cena, è un gesto barbaro per cui non vorrete essere ricordati.
L’invitata: No ai pantaloni; il total black o total white solo se spezzati con altri colori; no a stivali e borse e scarpe di colore nero, che invece dovrebbero essere di un tono più chiaro dell’abito; se la cerimonia è mattutina e le mamme degli sposi lo indossano, sì al cappello, altrimenti no.

 

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