I tacchi alti ci servono per due motivi: per sembrare più alte e per essere più femminili, altrimenti nessuna di noi si sognerebbe di torturarsi in questo modo! I tacchi hanno davvero il potere di dare una bella svolta alla nostra immagine (tipo sollevare e far sporgere i glutei!). Spesso mi domandate quali tacchi preferire in base alla corporatura, e allora ecco qualche indicazione su come sceglierli. Ci sono dei parametri da tenere in considerazione perché siano in armonia con la nostra silhouette, e  come sempre è una questione prima di proporzione, e poi di stile.

 

Altezza del tacco

Le donne dall’altezza minuta (sotto il metro e sessanta) non dovrebbero spingersi oltre i 10 cm di tacco, perché sarebbero sproporzionati. “Ma è proprio a quelle piccole che servono tanti centimetri per sembrare più alte!”  direte voi. Certo, tecnicamente è così, ma nella realtà tacchi molto alti su una statura piccola fanno percepire le gambe ancora più corte. Ulteriore passo falso: il plateau, meglio non spingersi oltre il centimetro, centimetro e mezzo. Se avete necessità di allungare la figura (e le gambe!) non puntate solo sull’altezza del tacco, ma usate anche la strategia del non creare stacchi di colore sulla gamba, ad esempio usando calza e scarpa dello stesso colore in inverno, e scarpe nude d’estate.

Dal metro e sessantacinque in su invece, ci si può arrampicare fino ad un tacco 12 (se il fisico e i nervi vi assistono!), ma sempre meglio non raggiungere altezze estreme, tipo il 14, a meno che non siate delle pole dancers professioniste e i tacchi non siano parte del vostro costume di scena.
Beate le over metro e settanta mi viene da dire, che possono permettersi i deliziosi kitten heels (tradotto tacchi da gattina), cioè quei tacchetti a rocchetto di 4/5 centimetri che fanno tanto bon ton, usati negli anni ’50 da Audrey Hepburn e Grace Kelly: indossati con i jeans o una gonna plisse sono il non plus ultra dello stile.

Anche le altissime (sopra il metro e settantacinque) portano bene i kitten heels, perché con un tacco 10 rischiano l’effetto palo della luce.

Attenzione se siete curvy: questo tacchetto piccolo e sottile potrebbe farvi percepire più voluminose, e allora optate per un tacco quadrato, di quelli che partono stretti e si allargano leggermente alla base.

 

Spessore del tacco

Lo spessore del tacco andrebbe scelto non tanto come ci piace vederlo sulle riviste o su altre donne, ma in base alla nostra corporatura. Su corpi snelli con gambe e caviglie sottili un tacco a spillo o comunque sottile si armonizza bene, ma su figure curvy un tacco a spillo potrebbe essere un passo falso che fa sembrare il lower body ancora più abbondante e danno la sensazione che lo stiletto possa spezzarsi da un momento all’altro!. Su una silhouette curvy con gambe tornite meglio tacchi medi, perché più proporzionati alla figura.

 

 

La punta

Punte molto appuntite funzionano entro il 38 di piede, oltre questa misura è meglio optare per punte arrotondate perché visivamente potrebbero allungare ulteriormente il piede, e quando eccessivamente lungo su una donna risulta sgraziato. Al contrario, le punte appuntite funzionano benissimo su piedi piccoli (dal 34 al 37), perché regalando qualche centimetro rendono il piede più affusolato. Per chi ha piedi grandi, dal 39-40 in su, consiglio punta tonda e almeno 4-5 cm di tacco, perché quando il piede è inclinato si accorcia visivamente.

 

La percezione

Se usate i tacchi in ufficio e non sapete se optare per un tacco a spillo o un tacco quadrato e spesso provate a pensare a livello di percezione cosa comunicano. Com’è l’andatura sui tacchi a spillo? Ondeggiante, più o meno incerta, leziosa; Com’è l’andatura su tacchi larghi? Stabile e sicura, senza incertezze. Ad un tacco a spillo si associa la seduzione, ad un tacco largo si associa la concretezza, siete d’accordo? Scegliete il tipo di tacco in base alla situazione, l’unica vera regola è saper camminare con disinvoltura sui tacchi, viceversa cade la ragione per cui vengono indossati!

 

 

Il galateo dei tacchi

Ci sono due occasioni nelle quali non mi piace vedere le dita dei piedi scoperte in un sandalo, magari pure con tacco alto: in ufficio e con l’abito da sposa. E’ vero che gli uffici sono diventati luoghi più permissivi e meno formali, ma io preferisco la scarpa chiusa al lavoro. Al massimo concediamoci una sling back, oppure una open toe.
Oltre alle dita dei piedi scoperte attenzione anche all’altezza in ufficio: secondo il galateo di Barbara Ronchi Della Rocca (esperta di galateo e autrice di diversi libri in materia) l’altezza massima consentita sono 7 cm.
In quanto alle spose gli esperti di galateo del wedding parlano di 3 regole: il tacco non deve essere troppo alto tanto che la sposa superi in altezza lo sposo; la scarpa deve essere chiusa e con una bella scollatura; colore e tessuto della scarpa devono essere uguali all’abito. Ma a me piace anche qualche variazione sul tema, tipo le décolleté nude. Stile a parte, pare che 9 cm siano la soglia limite sopra alla quale poi ci si rimette anche la salute della schiena se portati tutti i giorni, lo dice una ricerca condotta dall’Università di Stanford.

Valorizzare la propria silhouette ed elevare il proprio stile è semplice se si consapevolizzano le caratteristiche del proprio corpo. Se non vuoi farlo da sola e desideri un parere esterno, tecnico ed obiettivo, fai una consulenza sulla tua body shape con me! E’ possibile farla anche on-line.