Coco Chanel diceva che “una donna che non usa profumo è una donna senza futuro”. La sua fu la prima casa di moda a creare una fragranza con il proprio nome e il suo storico e celeberrimo Chanel nr.5 (creato nel 1921), e amato anche da Marylin Monroe, è diventato poi un’icona. Ho sempre pensato che non sia affatto facile scegliere un profumo che ci rappresenti, del resto il mondo degli odori e dei profumi è tanto affascinante quanto complesso. L’olfatto è quel senso tra i 5 che non ha filtri, è primordiale e immediato, e quando un argomento è così vasto, lascia sempre spazio a libere interpretazioni, luoghi comuni, informazioni scorrette e generalizzazioni. Avendo da tempo il desiderio di approfondire questo tema in maniera più esaustiva, per me e per voi, ho intervistato il team tutto al femminile di Mouillettes & Corealtà Parmigiana specializzata nell’arte del profumo, consulenti dei più importanti brand di profumeria ed ideatori di corsi per professionisti e appassionati che vogliono avvicinarsi, o approfondire, questo argomento.

Il team di Mouillettes & Co

Il profumo, come un abito, gli occhiali, o il make-up, è un elemento stilistico molto importante. Come si fa a dire se è buono e funziona su una persona o meno?

Il profumo è qualcosa di invisibile, è un messaggio olfattivo spesso soggettivo ed individuale. Un giorno qualcuno ha detto che il profumo è il fratello del respiro. Ogni volta che noi respiriamo inevitabilmente annusiamo, scoprendo così odori che andranno ad arricchire la nostra memoria olfattiva. Questo “meccanismo” inizia con il nostro primo respiro e ci accompagna per tutta la vita, per questo le memorie olfattive sono frutto di un percorso individuale e rende molto difficile stabilire cosa è buono e cosa non lo è, possiamo solo dire cosa ci piace o cosa non ci piace.

Il profumo che indossiamo deve sposarsi bene con la nostra pelle. Su quali criteri ci si basa per capire se la relazione tra pelle e fragranza funziona bene?

E’ indispensabile indossarlo per capire come si sposa con la nostra pelle e per valutare se ci fa sentire bene. A volte si acquista un profumo sentito su qualcuno che ci è piaciuto molto, ma sarebbe bene prima provarlo, tenerlo sulla pelle alcune ore e poi decidere se procedere con l’acquisto. L’evoluzione di ogni fragranza è rappresentata da tre fasi: note di testa –  note di cuore – note di fondo. Nelle note di testa sentiamo le materie prime più volatili e leggere, saranno le prime ad arrivare e le prime ad andarsene perché di debole persistenza, durano circa 5 minuti, sono importanti perché rappresentano il primo impatto con la fragranza. Le note di cuore arrivano insieme alle note di testa e si evidenziano quando le prime più volatili se ne vanno, ma essendo un più persistenti, rappresentano il carattere della fragranza, durano alcune ore, e determinano la “scia” che gli altri memorizzano del nostro profumo. Sono importanti per il messaggio olfattivo che vogliamo trasmettere. Le note di fondo sono le più persistenti, arrivano dopo alcune ore ma dureranno per tutto il giorno, rappresentano il vero carattere della fragranza e sono quelle che noi memorizziamo. Su queste note noi decidiamo se amare o meno un profumo.

Si sente parlare di famiglie olfattive. Quante e quali sono e come si abbinano a degli stili precisi?

Le famiglie olfattive sono 8: agrumati, aromatici, fioriti, legnosi, orientali, ambrati, chypre e fougere. Ogni famiglia ha sua una struttura olfattiva che potrebbe corrispondere a stili/personalità, ma forse sarebbe meglio parlare di occasioni d’uso del profumo o stagionalità. Facciamo un esempio: una fragranza fresca agrumata si potrebbe immaginare su una donna dinamica e sportiva, che ama le note della natura e non vuole esprimere femminilità o sensualità. Forse ha scelto questa fragranza solo per alcuni momenti della sua giornata, mentre alla sera indossa una fragranza orientale che trasmette un messaggio molto diverso, come avvolgenza, sensualità, e un po’ di mistero.

Note di testa, note di cuore, note di fondo. Quali tra queste arrivano prima al naso? Su quali tra queste dovremmo basare la scelta del nostro profumo ideale?

Le prime ad arrivare sono le note di testa che sono le più fresche e volatili e durano veramente pochi minuti, ma sono importanti perché rappresentano il primo contatto con la fragranza poi lasciano “intravedere” le note di cuore che durano alcune ore e sono quelle che sente chi si avvicina a noi, e nelle fragranze più intense sono quelle che lasciano la scia. Le note di fondo sono quelle che durano tutta la giornata e sono quelle che noi memorizziamo di più del nostro profumo. E’ evidente che non si può basare la scelta sulle note di testa che se ne vanno velocemente, quindi note di cuore e di fondo saranno decisive.

Dove si mette il profumo perché sprigioni al massimo la sua fragranza e perché persista di più?

Non esiste una zona in cui persiste di più, esistono parti che sembra lo rendano un po’ più diffusivo, come collo, nuca e polsi.

Parfum, eau de parfum, eau de toilette, eau de cologne: che differenza c’è tra queste definizioni?

Tecnicamente la differenza sta nella concentrazione di fragranza, quindi diverse intensità. Questo elencato è un ordine decrescente. Anche in questo caso potrebbero essere indossate in occasioni differenti. La mattina la concentrazione più delicata, come l’eau de cologne o l’eau de toilette, mentre la sera quella più intensa dell’eau de parfum o parfum. Può essere anche una scelta di stagione, in estate eau de toilette o cologne, mentre in inverno eau de parfum.

Che differenza c’è tra prodotti di profumeria artistica più costosi e prodotti commerciali meno costosi?

Questa è una falsa convinzione ed una definizione poco corretta, ma purtroppo sono entrambe molto diffuse. La differenza tra le fragranze che troviamo nelle profumerie di nicchia rispetto a quelle dei marchi più tradizionali non sta nel prezzo, non sempre la nicchia è più costosa, ma spesso offre fragranze con strutture olfattive particolari o audaci, con forti personalità. La grande differenza sta nella tipologia di profumerie in cui vengono vendute perché hanno bisogno di essere presentate e raccontate, mentre spesso le fragranze della profumeria tradizionale hanno strutture olfattive più immediate, hanno la forza di un marchio importante e tanti investimenti pubblicitari.

I profumi hanno una “data di scadenza”? Quanto può durare al massimo un profumo?

I profumi non hanno scadenza, però vanno conservati con alcune attenzioni. Luce e calore sono i grandi nemici delle materie prime contenute nelle fragranze. Possiamo però dire che un profumo dovrebbe essere utilizzato entro i 3 anni successivi dall’apertura della confezione.

Il profumo è un regalo molto gettonato. Quando non si conoscono i gusti della persona a cui vogliamo regalarlo, come facciamo a non sbagliare? Dateci qualche consiglio utile per districarci nella scelta!

Il rischio altissimo! Fatevi aiutare dal personale della profumeria. Voi descrivete bene la persona a cui è destinato il profumo e avrete proposte mirate fra cui scegliere.